sabato 31 maggio 2014

6. La latitudine



“Sapevo benissimo che le isole Canarie e del pari le isole del Capo Verde non erano a grande distanza dalla costa. Ma non avevo gli strumenti necessari per effettuare un rilevamento e stabilire a quale latitudine ci trovavamo.”
(pag.29 cap. 7)

NOTA. Nel II secolo a.C. gli antichi Greci misuravano la latitudine con l'astrolabio che, per molti secoli, rimase il pricipale strumento di navigazione fino all'introduzione del sestante, che unito alla bussola e a un orologio, permetteva di effettuare rilevamenti con accurata precisione; ecco qui alcuni calcoli atronomici a cui si affidavano gli antichi navigatori per rilevare la loro posizione in mare con l'aiuto di questi strumenti: http://www.liceoasproni.it/elearning/latitudine/latitudine.html


Antico astrolabio arabo.
 
Le parti di un sestante.

venerdì 30 maggio 2014

5. Il calendario e le stagioni



“Ma dopo dieci, dodici giorni da quando ero sbarcato, mi resi conto che avrei perso la nozione del tempo per mancanza di libri, di penna e d’inchiostro, e avrei perfino confuso i giorni del Signore con quelli lavorativi. Onde per evitarlo, con un coltello incisi a lettere maiuscole queste parole: “Qui giunsi a terra il 30 settembre 1659”; poi ne feci una grande croce e la infissi lungo la spiaggia nel punto in cui ero sbarcato la prima volta; ed ogni giorno sui lati di questo palo squadrato  come una tavola incisi ogni giorno un tacca col mio coltello, e ogni sette una tacca lunga il doppio, e contrassegnando l’inizio di ogni mese con una tacca lunga il doppio di queste ultime: e in tal modo tenni il mio calendario, ossia il mio computo settimanale, mensile e annuale del tempo.”
(pag.66 cap.14) 

“Ora compresi che le stagioni dell’anno si potevano distinguere, in linea di massima, non già in estati e inverni come in Europa, ma in stagioni asciutte e piovose, che si succedevano più o meno al seguente modo:
metà febbraio, marzo, metà aprile: piovosa , essendo il sole prossimo all’equinozio;
metà aprile, maggio, giugno, luglio, metà agosto: asciutta, essendo il sole a nord dell’equatore;
metà agosto, settembre, metà ottobre: piovosa, essendo il sole a nord dell’equatore;
metà ottobre, novembre, dicembre, gennaio, metà febbraio: asciutta, essendo il sole a sud dell’equatore.”
(pag.109 cap.22)

NOTA. Organizzare il tempo e dare ad esso una struttura ben definita è stata un’esigenza comune a tutti i popoli dell’antichità che, praticando attività strettamente connesse alla natura, venivano influenzati dal clima, dalla durata del giorno e della notte, dall'alternarsi delle stagioni in ogni aspetto della loro vita. Ecco qui alcuni tra i calendari più antichi: 

 

venerdì 23 maggio 2014

4. Unità di misura



“E alla fine constatai che seminando un ottavo di staio , avevo ricavato due stai di riso e due stai e mezzo di orzo”
(pag.121 cap.26)

“Preparai dei grandi recipienti di terracotta, molto larghi ma poco profondi, cioè con un diametro di circa tre piedi ma profondi non più di nove pollici.”
(pag.127 cap.27)

“La canoa si trovava a un centinaio di iarde dalla spiaggia.”
(pag.131 cap.27)


NOTA. In queste righe l’autore cita alcune unità di misura del mondo antico che, essendo cadute in disuso o utilizzate soltanto in alcuni Paesi, non sono state incluse nel Sistema Internazionale (SI) :
·         Lo staio o stajo  era l’unità di misura  utilizzata, soprattutto nell’Italia settentrionale, per misurare i volumi dei cereali; deriva dal più antico sextarius romano.

·         Il piede, il pollice e la iarda sono le tradizionali unità di misura inglesi per la lunghezza; a differenza dello staio, queste tre unità di misura storiche sono ancora molto diffuse nel mondo anglossassone. Per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Piede_%28unit%C3%A0_di_misura%29

In rosso i  Paesi che non hanno aderito al SI.